il CalendArte della Fondazione Maffi

Gennaio 21, 2021

Dodici fotografie artistiche per dodici mesi. I ragazzi della struttura di riabilitazione psichiatrica della Fondazione Maffi, interpretando dodici dipinti d'autore, raccontano il loro viaggio nell'arte.

Un’intervista a Ilaria Lombardi, responsabile del Complesso “Villa San Giuseppe” di Fivizzano (MS), per raccontare il progetto. Un calendario che parla di arte e dei suoi sconfinati universi paralleli, luoghi in cui si può trovare bellezza e libertà anche in tempi del confinamento imposto dalla pandemia da covid19. I ragazzi di Fivizzano si raccontano e ci raccontano il loro viaggio nell'arte come parte del loro percorso di cura e riabilitazione psichiatrica: dalla scelta delle opere da rappresentare alle sorprendenti testimonianze di quanto benessere si possa trovare in un progetto artistico condiviso tra chi si trova in cura e chi si prende cura.

Come è nata l’idea? Perché un calendario?

L’idea è nata qualche anno fa ma è rimasta sempre lì, chiusa in un cassetto. Siamo sempre stati impegnati in attività aperte all’esterno (collaborazioni con le scuole, il torneo annuale di calcetto, la Maffinsagra, e tante altre cose). Quest’anno l’isolamento forzato a causa della pandemia è stato motivo per riaprire quel cassetto e per lavorare insieme a questo progetto. 

Il perché del calendario... Perché fa comodo, perché lo appendiamo a un muro e lo viviamo giorno per giorno, mese per mese. Non è un soprammobile che metto lì e magari me ne dimentico: un calendario scandisce il nostro tempo e vive il tempo con noi.       

Quali opere avete scelto e perché?

Da subito, trovandoci seduti ad un tavolo con i ragazzi, siamo stati d'accordo sul fatto che riprodurre delle opere d’arte fosse qualcosa di relativamente semplice da realizzare e con un forte contenuto di significati. Ci siamo divertiti a guardare insieme cataloghi e a fare ricerche online per cercare chi, tra i nostri ragazzi, più poteva somigliare a questo o a quel ritratto; o comunque poteva interpretarlo bene.   

Che cosa volete comunicare con questa iniziativa?

Questo è un calendario che urla al mondo che la malattia psichiatrica, se ben curata in ogni suo aspetto, se ben incanalata in un programma di recupero e riabilitazione, può essere battuta. Questo calendario dice questo: dice che dietro ad ogni tormentata storia di vita c’è una persona bella con la sua dignità, come lo è qualsiasi altra persona, con tanto da raccontare. Il nostro calendario racconta storie di vita di persone incredibilmente belle.   

Quali difficoltà avete dovuto superare (tenendo conto che tutto avveniva in lockdown)?

L’isolamente forzato imposto dalla pandemia ci ha costretti a fare tutto da soli, dentro le mura di casa nostra. Una volta scelte le opere da riprodurre e gli interpreti ci siamo dovuti ingegnare per trovare l’ambiente per il set fotografico, procurarci ogni indumento e accessorio e, in alcuni casi, anche cucire gli abiti di scena. Questo lavoro ha coinvolto ognuno di noi: ogni operatore ha portato qualcosa, un paio di orecchini, un giacchetta, un forcone… anche questa fase è stata divertente e coinvolgente.   

Come si sono sentiti i fratelli preziosi, interpreti?

A riguardo rispondo con un pensiero che accomuna tutti i ragazzi e poi con le parole di Andrea. Con questa esperienza abbiamo rivissuto quanto fatto negli anni passati quanto abbiamo fatto delle uscite in altre città per vedere qualche mostra d’arte. Queste, per ciascuno di loro, non solo era l’occasione per conoscere opere ed autori ed entrare nei loro mondi ma anche occasioni di vita sociale, di apertura verso il mondo che sta fuori dalla nostra piccola realtà residenziale e da Fivizzano. Queste occasioni, importantissime nei loro percorsi di cura, sono state bloccate dalla pandemia e con il calendario sono riusciti a “uscire di nuovo”, pur rimanendo dentro.  

Infine le parole di Andrea (“Scudo con testa di medusa” - il Caravaggio): “Interpretare questa opera d’arte per me ha significato uscire da me, diventare io stesso arte, cultura… e, contemporaneamente, essere qualcos'altro, essere da un’altra parte.

Andrea ci ha fatto capire, non solo quanto l’arte in generale possa essere utile in un percorso terapeutico, ma anche quanto questo progetto, nato quasi per scherzo, sia stato importante per tutti noi, per contrastare la quotidianità monotona e frustrante imposta dal covid19.

Chi desidera avere il CalendArte dei ragazzi di Fivizzano può farne richiesta a 

educatori.fivizzano@fondazionemaffi.it

è disponibile a offerta libera e potrà essere ritirato presso: 

  • LOCALITÀ MOTTA, 1 - 54013 - FIVIZZANO (MS), TEL. 0585.942211
  • VIA OLMARELLO, 71 - 19030 - CASTELNUOVO MAGRA (SP), TEL. 0187.693215
  • VIA GIUSEPPE TONIOLO, 41 - 56010 - MEZZANA (PI), TEL. 050.871611
  • VIA DON BOSCO, 5 - 57014 – COLLESALVETTI (LI), TEL. 0586.981630
  • VIA DELLE PESCINE, 126 - 57016 – ROSIGNANO SOLVAY (LI), TEL. 0586.769262
  • VIA GOFFREDO MAMELI, 4 - 57023 – SAN PIETRO IN PALAZZI (LI), TEL. 0586.617305
  • VIA MONTANARA, SNC - 57023 – CECINA (LI), TEL. 0586.635115
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